Gianluca Monti - giornalista e comunicatore.

Siamo tutti Koulibaly

Siamo tutti Koulibaly, qui si vince o si perde in un attimo.
Vedere il gigante che si libra nell’area e fa gol (regalando al Napoli un pezzo di quello scudetto che Orsato ha contribuito – in parte – a cucire sul petto della Juve) cadere giù a terra dopo l’autorete che ha sancito il 4-3 per i bianconeri di ieri fa riflettere sul senso del calcio e della vita. 
Emozioni che si susseguono, la gioia e la disperazione: il miglior momento può diventare poco dopo una catastrofe (seppur sportiva nel caso di specie) ed allora bisogna provare – come fosse facile – a mantenere sempre l’equilibrio. Kalidou l’ha fatto con un post che avrà concordato con il suo social media manager – molto bravo, per altro – e lo ha fatto sorridendo amaro con Chiellini – un altro Koulibaly che ha vissuto a Madrid il “dramma” di Kalidou a Milano con quel rigore assegnato al Real e trasformato da CR7 che ha negato alla Juve una rimonta epica…come era quella del Napoli ieri.
Serve equilibrio anche al Napoli, in fase difensiva logicamente perché davanti sono i giocatori di squilibrio che fanno la differenza e lo si è visto anche ieri con Lozano, grande protagonista prima del vero protagonista: K2 una montagna insormontabile, fragile ma robusta al punto da assorbire anche un terremoto come un autogol.
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