Gianluca Monti - giornalista e comunicatore.

San Gennaro non c’entra, per adesso

Un risultato che non è un miracolo, San Gennaro non c’entra nulla con Napoli-Liverpool…anche se magari ha messo la mano sul cuore dell’arbitro al momento di fischiare il rigore del vantaggio azzurro.
Battere i Reds certifica che il Napoli è forte perché ha fatto partita pari – al San Paolo – con i campioni d’Europa in carica. Sembra poco, è tanta roba. Che poi si sia vinto è ancor meglio perché regala ulteriore consapevolezza che tornerà utile quando si giocherà in trasferta in campi difficili come – per fortuna – continua ad essere Fuorigrotta per ogni avversaria.
Dunque, dicevamo, il Napoli è forte e lo sarà a prescindere…a prescindere dalle sconfitte che arriveranno, dai risultati che conseguirà, dagli auspicabili trionfi. Il Napoli è forte e nessuno lo ha mai negato, ecco perché detesto i disequilibri. Non lo hanno negato i giornalisti, non lo hanno negato neppure i tifosi che poi un giorno scambiano Mario Rui per Roberto Carlos e l’indomani lo confondono con Frappampina. Il Napoli è forte perché lo è da anni, è forte grazie a Mazzarri, Benitez, Sarri e Ancelotti. È forte grazie ad un nucleo storico miscelato con nuovi innesti, è forte grazie a Bigon e a Giuntoli. È forte grazie a De Laurentiis che non va oltre i limiti oggettivi di questa società (magari perché non ama il rischio o magari perché semplicemente ha ragione lui, non l’ho ancora capito), è forte perché nel corso del tempo è diventato più “europeo”, intenso, propositivo e in questo la mano degli allenatori che si sono succeduti è stata determinante. 
L’ultimo step? Riuscire a vincere qualcosa di realmente importante – sapete come la penso sulla Coppa Italia. Per farcela servono tanti fattori, Ancelotti è una buona base di partenza ma al resto – nonostante il Napoli sia forte – dovrà pensarci San Gennaro.
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