Quando il Napoli fa la faccia brutta
Il Napoli fa la faccia brutta in casa del Cagliari e quindi…vince. Nel cacio esistono le caratteristiche dei calciatori e quindi delle squadre, assecondarle è compito degli allenatori. Gattuso sta facendo questo, si sta mettendo al servizio dei suoi e poco importa se questo comporta il fatto che il Napoli vincerà più partite brutte che partite “box to box” o in cui avrà il dominio del possesso palla.
Far giocare male gli avversari non è reato se non puoi giocare bene. Questo Napoli non ha palleggio (Demme è un regista che gioca solo corto) e non ha gamba per andare a prendere alti gli avversari accorciando con gli interni che amano correre solo palla al piede (Zielinski e a Ruiz), però lo stesso Napoli ha panchina lunga, qualità davanti e difensori bravi a difendere bassi.
Allora, cosa faccio io allenatore? Faccio il Gattuso, mi compatto e provo a risalire il campo affidandomi poi all’estro delle punte o a qualche rimorchio da dietro. Così ha segnato Mertens, così ha segnato Ruiz a Milano. Il calcio è semplice, Gattuso è bravo a non complicarlo.
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