Gianluca Monti - giornalista e comunicatore.

Ma un napoletano no?

Lo ammetto, non conosco il nuovo allenatore della Primavera del Napoli e non ho visto lavorare Baronio per cui non sono in grado di esprimere alcun giudizio sulla scelta di esonerarlo per provare a salvare gli azzurrini dalla B.

Piuttosto, il collega Nando Troise mi ha fatto sorgere un interrogativo: possibile che non ci sia un tecnico napoletano, campano, in grado di guidare questa squadra? Di maestri di calcio, a partire da Riccardo De Lella – solo per citarne uno -, ne abbiamo avutI tanti da queste parti ed oggi non mancano allenatori giovani e rampanti che conoscono i vivai della zona, che sanno lavorare e che ovviamente tifano Napoli.
Non faccio nomi e non sono miei amici, ma quando sei del territorio ne conosci pure le dinamiche, sapresti quindi cosa qui può aiutare i ragazzi a migliorare dentro e fuori dal campo, dove magari andare a pescare qualche collaboratore valido e – perché no – qualche innesto di prospettiva. Non si tratta di valorizzare semplicemente il “prodotto locale” ma di non sminuirlo, svalutarlo rispetto a scelte “forestiere” che non vanno nella direzione dei più grandi tecnici del settore giovanile che ci sono in Italia (non me ne voglia l’ultimo arrivato).
Apuzzo, Faustino, Sormani (per altro “emigrante di ritorno”) hanno fatto meglio dei loro successori, i primi due hanno guidato la nidiata dei Sepe, Izzo, Maiello, Ciano, Lorenzo Insigne mentre con il terzo è cresciuto Roberto Insigne. Ripeto, non è un elogio campanilistico ma una considerazione solo apparentemente banale: possibile che qui non ci sia un allenatore in grado di guidare la Primavera…magari fuori dal baratro?

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