Lo sappiamo noi, non lo diciamo agli altri

La narrazione di Napoli e del Napoli non differisce molto. La narrazione è notizia e racconto insieme, talvolta commento. Va presa così: ci si può arrabbiare per le fake news (e nessuno o quasi lo fa) e ci si può risentire per le verità i gli accenti scomodi.

Succede, come succede ai giornalisti di sbagliare i toni. Succede, però, troppo spesso di cadere nella tentazione di voler dire o scrivere ciò che la gente vuole sentire o leggere e così si finisce per cambiare velocemente bandiera. Condiscendere o far imbestialire il proprio utente finale ha lo stesso risultato: like o haters, in fondo, cosa cambia?

Hanno fatto rumore qualche tempo fa alcuni pezzi ed alcune affermazioni sulla diffusione partenopea del “pezzetto”. Levate di scudi popolari ma anche – se non soprattutto – borghesi in base alla cultura del “diciamocelo tra noi ma non agli altri”. Succede anche ora che ci lamentiamo tutti della vivibilità di Napoli ma non accettiamo che ci venga detto da chi non vive qui. Forse sarà anche giusto così, non lo so ma non metto like…