Gianluca Monti - giornalista e comunicatore.

Il nostro Mondiale, otto anni fa

La foto è di @alessandrogarofalophoto e l’avrete già riconosciuta tutti perché tutti sapete dove eravate quel giorno a quell’ora. Quella Coppa Italia è il nostro Mondiale 2006, è il simbolo della rinascita e della fatica. 

Il 20 maggio 2012 abbiamo vinto tutti, o almeno tutti quelli che erano al San Paolo la sera in cui Gaucci cavalcava un orgoglio partenopeo mai sopito ma in quel momento davvero ridotto a brandelli. La bandiera sarebbe stata ammainata poco dopo, dalle ceneri il Napoli è risorto come l’araba fenice. Anzi, con il senno di poi il fallimento è stata la base ideale di ripartenza. Difficilissimo accettare questo discorso, altrettanto onesto farlo oggi ad anni di distanza. 

Ma torniamo a quella sera, all’attimo in cui il Pocho parte sulla spizzata e ruba il fatidico metro al difensore: ero in tribuna stampa, seduto a fianco ad un collega di cui non farò il nome, gli tocco il gomito e gli dico “rigore”. Lavezzi ha appena puntato Storari: lo sa come andrà a finire, lo so anche io. Lo sanno tutti quelli che sono in Curva Nord. Cavani trasforma, poi Pandev arma il destro di Hamsik e possiamo metterci a scrivere del trionfo e della festa. 

Il @pocho22lavezzi sale sul bidone e si scatena, @paolocannavaro alza la sua, la nostra, Coppa del Mondo. Peccato che De Laurentiis si lasci andare ad una squallida volgarità nei confronti di una collega, la serata altrimenti sarebbe stata perfetta. Negli occhi mi resta scolpita la gioia di @monicascozzafava e quella di Mazzarri, torniamo a casa con la consapevolezza che quel giorno, otto anni fa, il Napoli ha ricominciato la sua storia. 

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