Gianluca Monti - giornalista e comunicatore.

Vota Antonio

Antonio Floro Flores l’ho conosciuto anni fa a Soccavo, sfrecciava veloce sullo scooter con il quale veniva a fare allenamento. Veloce lo era anche in campo, veloce e con un gran tiro. Lo aveva intuito Zeman, lo si vedeva lontano un miglio.
Che avesse un gran cuore l’ho capito anni dopo andando a casa sua – a Rione Traiano – per la Gazzetta, uno di quei servizi che si facevano all’epoca con tanto di fotografo (Italo Cuomo) per intervistare la famiglia dell’ex di turno che sarebbe approdato al San Paolo per Napoli-Udinese. Floro era diventato grande e famoso, era un pericolo per la difesa azzurra che avrebbe dovuto affrontarlo di lì a poco ma non aveva dimenticato il suo quartiere, la sua gente, il suo Napoli che nel 2004 – con De Laurentiis – lo ripudiò dopo il fallimento.
Lo scorso anno – al crepuscolo della carriera – dopo tante reti, tre figli e molta Serie A, è sceso in C con la Casertana come si fa quando vuoi chiudere in bellezza stando vicino casa. Presentazione in pompa magna, grandi aspettative e…infortuni a raffica. A marzo ha praticamente restituito lo stipendio percepito fin lì perché non avendo giocato quasi mai riteneva di non averlo meritato, ora che la società ha ridimensionato i programmi si è tagliato l’ingaggio per restituire in termini di prestazioni la fiducia che gli era stata data un’estate fa. Sarà la bandiera della Casertana in questa stagione che si annuncia difficile per i falchetti in un girone di ferro. Io, intanto, voto Antonio.

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