Gianluca Monti - giornalista e comunicatore.

Giornalista sportivo/comunicatore – sempre meglio che lavorare.


Caro Jorge, il calcio (mercato) è (in)finito

Insostenibile, per tutti. Quattro mesi di mercato, da maggio – perché il campionato era già bello che finito – a settembre: roba da manicomio. Per i giornalisti, che raccontano inevitabili cambi di rotta a 360 gradi rimediando brutte figure che in realtà non sono nemmeno tali perché figlie di strategie mutevoli, per le società, costrette a cambiare idee e opinioni in corso d’opera perché sempre più portate al last minute, per i calciatori, con la valigia aperta e le gomme scariche che inizieranno poi la stagione senza condizione, per i tifosi, che spasmodicamente consultano i siti per non trovare una verità definitiva.

Cui prodest? Boh. Prendete Icardi e James, il ticket preferito dal Napoli: uno non è protagonista da tempo nell’Inter, si allena da solo e spera di trovare acquirenti interessati con i quali intanto flirta, l’altro è prigioniero del fatto che il suo agente debba sistemare una serie di pedine in giro per l’Europa prima di piazzare anche lui dopo averlo promesso ad almeno un paio di squadre. In che condizioni arriverebbero? Quali schemi vengono provati senza i protagonisti più attesi? C’era una volta il campo, il calciomercato (del Gallia), il ritiro: c’era una volta il calcio.

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